E’ il progetto di riqualificazione di un giardino annesso a una villa signorile di metà ‘900, in fase di ristrutturazione dopo decenni di abbandono.
Carattere dominate del sito è la presenza incontrastata di vetusti esemplari di Washingtonia robusta che sembrano voler puntellare il cielo con i loro altissimi tronchi colonnari.
Solo di recente, soprattutto lungo i margini del sito, si è aggiunta la presenza di piante vagabonde come l’Ailanthus altissima (‘albero del paradiso’) – una pianta di origine orientale a rapida crescita.
In questo giardino, l’importanza di questa pianta, dal portamento slanciato ed elegante, è legata al fatto che ben presto la sua presenza si è imposta come ‘figura’ sullo ‘sfondo’ di un muro confinante, dov’era rappresentata un’opera (commissionata da VIAVAI project) dello street-artist argentino Pastel.
A prima vista la cosa è sembrata alquanto curiosa e interessante, poiché quella sovrapposizione di immagini ha finito per creare una nuova ‘gestalten’ in movimento, ovvero ‘la messa in forma’ di una nuova struttura significante dal punto di vista percettivo.
La prossimità e la vaga somiglianza delle due figure (le foglie dell’Ailanto e le foglie dorate con i bottoncini fiorali di Pastel) sovrapponendosi e mescolandosi rappresentano la proprietà emergente di una combinazione felice, un’esempio di arte involontaria dove gli elementi costitutivi di una nuova situazione risultano organizzati secondo regole d’armonia dettate esclusivamente dal caso.
In questo giardino la natura sembra imitare l’arte e si ha come l’impressioni che questa combinazione felice tra natura e cultura sia in fondo l’esito di un’arte involontaria che galleggia senza peso, leggera, sulla superficie delle cose.
7 Dicembre 2024
giardini