L’area oggetto di intervento è annessa al Palazzo Baronale Serafini-Sauli e rappresenta un raro esempio di giardino-bosco murato in ambiente urbano, il cui valore storico-testimoniale è di eccezionale importanza.
Incuneato nell’abitato di Tiggiano, il giardino storico si sviluppa nella parte retrostante del palazzo che si affaccia su Piazza Castello.
Al frutteto si accede dal cortile principale del palazzo, caratterizzato da un ingresso monumentale a tre arcate, da cui si sviluppa longitudinalmente il viale principale che attraversa tutto il frutteto e il bosco.
Il bosco, in continuità con l’agrumeto, è interamente cintato da muri. Il viale sterrato che lo attraversa si prolunga fino a interrompersi nei pressi di una cappella a pianta semicircolare con semivolta a padiglione.
L’impianto strutturale del giardino è del tipo formale all’italiana, con allineamenti geometrici segnati a terra da viali paralleli e ortogonali al viale principale, che suddividono l’agrumeto in otto unità colturali. Nella porzione centrale gli assi principali s’incrociano in uno slargo di forma circolare, che segna l’epicentro del giardino.
Tutti i percorsi sono realizzati in terra battuta e delimitati da muretti in blocchi di carparo disposti su tre file, cadenzati regolarmente da lesene.
Nella porzione distale del giardino è presente una torre colombaia a pianta circolare, mentre nella porzione mediana una cisterna scavata nella roccia veniva utilizzata per irrigare il frutteto.
Nelle otto aiuole del giardino sono presenti numerose varietà di alberi da frutta, tra i quali spiccano per maggiore frequenza: Aranci (dolci e amari) e Mandarini, oltre a Nespoli, Loti, Albicocchi, Melograni, ecc..
L’impianto strutturale del bosco segue quello formale del giardino con due viali ortogonali che lo suddividono in quattro unità colturali con superfici non omogenee. Il soprassuolo è caratterizzato prevalentemente da piante secolari di Leccio, con Pini da frutto lungo i viali e macchia mediterranea (con Lentisco, novellame di Leccio da seme e Alloro, ecc..) che forma un fitto e intricato sottobosco.
E’ un intervento in corso d’opera. La consulenza ha previsto un’accurato rilievo dello stato dei luoghi e l’esame delle principali criticità per definire i più opportuni criteri d’intervento e individuare le soluzioni tecniche necessarie a mitigare le criticità riscontrate nel bosco (legate principalmente alle avanzate condizioni di deperimento della lecceta) e a prefigurare uno scenario di riqualificazione e rinnovo della struttura arborea del giardino, tenendo conto dei fattori limitanti (disponibilità idriche) e della necessità di conservare nel tempo il carattere di monumentalità e storicità dei luoghi.
13 Febbraio 2025
giardini